Saper comunicare migliora la vira

Saper comunicare migliora la vita

La comunicazione è un aspetto fondamentale della vita degli individui, il centro di tutte le nostre relazioni ed è importante comunicare bene nei vari contesti.

La comunicazione può essere di tre tipologie: verbale, para-verbale, non verbale.
1) Verbale: è una comunicazione di tipo logico, riguarda il significato delle parole che noi esprimiamo e trasmette una grande quantità di informazioni sia a voce che per iscritto.
2) Para-verbale: riguarda il modo in cui diciamo le cose attraverso il sorriso, i sospiri, il timbro o l’intensità della voce.
3) Non verbale: tutto ciò che viene trasmesso attraverso il corpo come la postura, lo sguardo, la gestualità.

Cinque assiomi della comunicazione

Paul Watzlavick, psicologo statunitense, tra i maggiori esponenti della Scuola di Palo Alto, ha elencato cinque assiomi fondamentali di ogni comunicazione.

1. È impossibile non comunicare

Persino nel silenzio, c’è comunicazione. Anche senza l’utilizzo di parole, mettendo in atto un determinato comportamento, riusciamo ad inviare un messaggio. Questo è sufficiente per affermare che il canale verbale non è l’unico che ci permette di comunicare.

2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione

In ogni scambio comunicativo sono presenti due livelli:

Il contenuto è il che cosa diciamo e comprende aspetti puramente verbali, parole dette a voce o scritte.
La relazione riguarda il come lo diciamo come ad esempio il tono di voce, l’espressione del volto, lo sguardo e tutti i comportamenti non verbali che danno senso al messaggio.

Tale assioma è esemplificato nel comune modo di dire: “la sua reazione dipende da come gli dici le cose“. Anche un semplice “Ciao” può assumere un significato diverso a seconda del come lo diciamo e dal nostro stato interiore.

3. La punteggiatura della sequenza di eventi determina la natura della relazione tra i comunicanti

Gli scambi comunicativi sono organizzati in base a una punteggiatura, ossia dall’interpretazione degli eventi stabilita dai partecipanti alla comunicazione.

Alla base di tantissimi conflitti di relazione si può trovare un disaccordo su come punteggiare la sequenza di eventi.
Questo disaccordo si può osservare ad esempio nella relazione tra partner in conflitto, quando ognuno dei due vede la situazione solo dal proprio punto di vista, rischiando di dare la colpa all’altro di tutti i problemi.

4. Ogni comunicazione si basa su due tipologie di codici: analogico e digitale

Analogico: è la comunicazione connessa agli aspetti non verbali, relazionali, tipica della forma comunicativa gestuale e per immagini.
Digitale: è quella connessa agli aspetti di contenuto, che si basa sulle parole e numeri.

5. Gli scambi comunicativi possono essere simmetrici e complementari

Comunicazione simmetrica: ogni comunicazione che implica una sorta di equilibrio tra chi manda e chi riceve il messaggio. Es: marito-moglie, tra colleghi, tra fratelli gemelli;
Comunicazione complementare: tra l’emittente e il ricevente c’è una differenza di ruolo. Es: genitore-figlio, datore di lavoro-dipendente, fratello maggiore-fratello minore.

Problemi nella comunicazione, il doppio legame

Il doppio legame, studiato da Bateson della Scuola di Palo Alto, riguarda una situazione in cui un individuo, all’interno di una relazione intensa (es. genitore/figlio), riceve due messaggi contraddittori dal suo interlocutore con un’incongruenza tra la comunicazione verbale e quella non verbale.
Il ricevente del messaggio non ha la possibilità di decidere quale dei due messaggi ritenere valido e viene paralizzato di fronte all’incongruenza del messaggio.

Come esempio, Bateson riporta l’episodio di una madre che, dopo un lungo periodo, rivede il figlio ricoverato per disturbi mentali. Il figlio, in un gesto di affetto, tenta di abbracciare la madre, la quale si irrigidisce. A questo punto il figlio si ritrae e la madre commenta: “Non devi aver paura ad esprimere i tuoi sentimenti”.

Da una parte la madre si irrigidisce, dall’altra nega di essere responsabile dell’allontanamento del figlio. Il figlio, colpevolizzato, si trova impossibilitato a rispondere perché non sa a quale dei due messaggi credere.

Come comunicare efficacemente

Secondo gli studi dello psicologo Mehrabian, una comunicazione è efficace se tiene conto che quando si comunica, il messaggio viene generalmente percepito con queste percentuali: 55% dalla comunicazione non verbale, il 38% da quella para-verbale e solo il 7 % da quella verbale.

Una comunicazione, inoltre, è tanto più efficace quanto più utilizza entrambi i codici (verbale e non verbale) contemporaneamente.
Esempio: se sto dicendo a qualcuno che mi piace, probabilmente sarò concentrato su quella persona, la guarderò negli occhi e cercherò una vicinanza mentre gli comunico il mio affetto. Tutti elementi che mi permettono di essere coerente tra quello che dico a parole e quello che esprimo con il corpo.

Imparare a comunicare in modo efficace vuole dire, quindi, conoscere quali sono le modalità di comunicazione, vuol dire saper ascoltare in modo attivo, osservare tutti i messaggi che arrivano dalla comunicazione non verbale e para-verbale e, soprattutto, avere un atteggiamento empatico nei confronti degli altri.

 

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