Ogni persona, uomo o donna che sia, ha dentro di sé, il maschile e il femminile.
Ci sono indiscutibili differenze fisiche tra uomo e donna che comprendono le caratteristiche anatomiche e fisiologiche primarie come anche il funzionamento del cervello che elabora le informazioni e le emozioni in modo differente.
Secondo la neuroscienzata Brizendine, l’autrice del libro “Il cervello dei maschi”, il cervello dell’uomo è molto diverso da quello della donna. Gli uomini usano circuiti cerebrali alternativi rispetto alle donne per elaborare informazioni connesse a difficoltà emotive. Questo spiegherebbe ad esempio il perché davanti alle lacrime di lei, la mente dell’uomo attiva il processo di soluzione del problema e non quello della vicinanza e comprensione.
Maschile e femminile in ognuno di noi
Un uomo ed una donna hanno però la possibilità di cogliere il maschile ed il femminile nell’altro e questa è una necessità di vitale importanza per entrambi.
Possiamo immaginare il maschile e il femminile come due polarità di un circuito elettrico. Per funzionare, c’è bisogno di entrambe le polarità.
Alcune esperienze un uomo e una donna non le possono vivere, possono comprenderle solamente con l’immaginazione e l’empatia. Per esempio, l’uomo non potrà mai vivere l’esperienza del ciclo mestruale o della maternità, ma solo se sviluppa vicinanza alla sensibilità, vulnerabilità, fragilità e creatività del femminile in quei particolari momenti, può imparare a comprendere e ad afferrare quelle qualità della donna e del suo femminile.
I messaggi negativi della società sul maschile
Oggi viviamo in una società senza padri. I modelli finora sono stati del modello del maschio “macho” che non deve chiedere mai.
La società in cui viviamo spinge il maschio verso la vergogna. Mi viene in mente la pubblicità di un noto marchio che pubblicizza un integratore per il miglioramento della funzionalità della prostrata, dove l’attore interpreta il ruolo di un maschio pieno di vergogna che non può dire alla moglie il suo problema ma deve trovare una scusa come quella di dire che deve andare in garage perché ha sentito un rumore…
Gli uomini hanno anche subito una castrazione emozionale dalla società che ha veicolato il messaggio che l’uomo deve rimanere in silenzio, perché un vero uomo non ha bisogno di parlare e di manifestare ciò che sente dentro.
Le sfide dell’uomo e della donna
Il maschile è molto legato all’azione e al fare, però può essere tenero, morbido, sensibile e allo stesso tempo maschile. Deve però imparare ad utilizzare la sua energia aggressiva non come forza distruttrice ma come capacità di creazione.
La parola aggressività deriva dal latino ad-gredior che significa andare verso, ed è un movimento volto al cambiamento, al raggiungimento di uno scopo, alla realizzazione di un bisogno. Energia che permette di costruire e amare, con tutti i sensi.
Nell’incontro con la donna, questa energia viene trasformata, cambiata, e permette all’uomo di accedere a qualità come la dolcezza, sensibilità, abbandono. Accogliendo pienamente la sua parte femminile, l’uomo riesce a integrare l’energia peculiare e spesso sconosciuta che lei fa schiudere dentro di lui.
A sua volta l’energia maschile potrà creare uno spazio protetto per la persona che ama, permettendo alla donna di manifestare il massimo della sua energia femminile in uno spazio sicuro, nel quale la donna può sentirsi protetta e dare il meglio di sé.
Il nostro modo di pensare e di relazionarci può, quindi, facilitare l’incontro, perché non si va da nessuna parte se si resta nella contrapposizione.
Per entrambi, a partire da un cammino crescita personale e ascoltando la voce del cuore, si può scoprire la vera essenza del maschile e del femminile che è dentro ognuno di noi.
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