L’ansia e l’attacco di panico sono l’espressione di un disagio generale, dei segnali che il nostro corpo ci dà per dirci che è arrivato il momento di affrontare dei cambiamenti o delle situazioni che abbiamo lasciato in sospeso magari da troppo tempo. Ed è importante non trascurare questi segnali.
Ma cos’è l’ansia?
L’ansia è uno stato emotivo naturale dell’essere umano che permette di affrontare ogni giorno le sfide della vita.
Tuttavia, come ogni emozione, se in eccesso, può portare disagio, tensione e manifestarsi con sintomi fisici come ad esempio irrequietezza, tremori, sensazione di mancanza d’aria, disturbi del sonno, affaticamento.
Perché abbiamo l’ansia?
Un eccesso d’ansia può manifestarsi a seguito di particolari cambiamenti di vita che creano stress come la perdita di un lavoro, un trasferimento lontano da casa, la fine di una relazione, ecc.
Altre volte un disturbo d’ansia si manifesta in soggetti con una tendenza stabile alla preoccupazione eccessiva. Ciò può dipendere dal fatto che alcuni di noi hanno una predisposizione genetica all’ansia, come ad esempio avere in famiglia parenti che soffrono di ansia.
Vi sono persone che si preoccupano “per tutto e per tutti” (figli, marito, situazioni lavorative) e che appena hanno smesso di preoccuparsi per qualcosa trovano subito qualcos’altro per cui farlo, quasi avessero la necessità di essere costantemente preoccupati per qualsiasi cosa.
Oppure si può sperimentare l’ansia senza sapere il motivo, quella che Freud definiva come una paura che ha perso il suo oggetto.
Anche l’ambiente familiare in cui siamo cresciuti può averci insegnato che il mondo è un posto pericoloso, che non siamo adeguati ad affrontarlo e da adulti avere bassa autostima. Ad esempio, traumi come la malattia o la morte di un genitore o di un familiare possono creare questo tipo di vulnerabilità all’ansia.
Pensieri catastrofici e dialogo interno negativo
Quando l’ansia è in eccesso, le persone spesso tendono ad avere pensieri catastrofici, credendo che lo scenario peggiore si verificherà.
Le persone che soffrono di ansia spesso intraprendono un dialogo interno negativo. L’ansia può essere generata, infatti, da pensieri e espressioni verbali che iniziano con: “E se…”. “E se mi viene un attacco di panico?”, “E se non riesco a gestirlo?”, “Cosa penseranno gli altri se mi vedono in preda all’ansia”? “E se non ce la faccio…?
Queste autoaffermazioni negative spesso sono risposte automatiche a degli eventi, credenze che non sono facili da abbandonare perché magari ce le diciamo da anni.
Inoltre, vi è il paradosso della preoccupazione, ossia che più si cercherà di mandare via i pensieri ansiosi, più si tenderà a preoccuparsi. In questi casi, l’ansia avrà ancora più carburante e si alimenterà in un circolo vizioso fatto di pensieri disturbanti, senso di impotenza, insicurezza personale.
Cosa è l’attacco di panico
L’ansia, se molto intensa, potrebbe crescere e superare una soglia oltre la quale si genera un vero e proprio attacco di panico.
L’attacco di panico è un momento di intensa paura e preoccupazione che si manifesta in un periodo di tempo relativamente breve, tra i 5 e i 30 minuti circa.
I sintomi predominanti variano, ma sono comuni l’improvvisa insorgenza delle palpitazioni, il dolore al petto, la sensazione di soffocamento, capogiri, un respiro bloccato, il cuore accelerato come pronti ad una fuga ma che non riusciamo a fare.
Si accompagna al panico, la paura di morire, di perdere il controllo, di impazzire o avere un infarto. Un attacco di panico è spesso seguito da una paura persistente di avere un altro attacco.
Chi ha un attacco di panico spesso si domanda: “Perché ho gli attacchi di panico? Perché a me? Perché ora?” e sperimenta un’ansia anticipatoria ossia manifesta una serie di pensieri che fanno credere che si verificherà certamente un altro attacco di panico.
Oppure metterà in campo delle strategie per non avere più altri attacchi come ad esempio evitare tutti i posti temuti, gli oggetti e le attività che potrebbero causare un attacco di panico.
Come affrontare l’ansia e il panico
Possono tornare utili alcune strategie per imparare ad affrontare l’ansia e il panico. Ad esempio:
- Notare il proprio dialogo interno
Osservare i propri pensieri catastrofici e vedere se sono sono pieni di “ E se…”, rappresenta un passo importante per contrastare il proprio dialogo negativo interno.
- Mettere in dubbio le affermazioni catastrofiche
Sostituire le frasi negative con altre positive che rinforzano la propria autostima. Es: quali sono le probabilità che questo accada o sia vero? Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere? Sarebbe così terribile? È sempre stato così?
- Interrompere quello che si sta facendo
Quando si avverte che sta per arrivare l’ansia o un attacco di panico, a causa di sintomi fisici, può aiutare interrompere per un paio di minuti qualsiasi cosa si stia facendo, chiudendo gli occhi e portando l’attenzione al respiro.
- Praticare esercizi di rilassamento
Da soli o insieme ad un terapeuta ci si può esercitare, come strategia preventiva, a rilassarsi attraverso tecniche meditative come la mindfulness che permettono di diventare consapevoli dei propri pensieri.
Laddove non si riuscisse da soli ad affrontare l’ansia e gli attacchi di panico è importante chiedere aiuto e iniziare un percorso psicologico.
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