Ti hanno mai detto che sei troppo sensibile? Ti capita di provare emozioni forti ed intense e di immedesimarti nei problemi altrui? Ti senti spesso sopraffatto dagli stimoli ambientali e sensoriali e di avvertire il bisogno di solitudine? Se la risposta a queste domande è «sì», è probabile che tu sia una persona ipersensibile.
Ma che cosa è l’ipersensibilità?
Secondo la psicologa Elaine Aron, una delle maggiori studiose in questo ambito, l’ipersensibilità non è un disturbo mentale né una malattia, ma un temperamento ossia una caratteristica innata della personalità dovuta a fattori genetici. Una persona su cinque è ipersensibile ma è probabile che non sappia di esserlo.
Fai il TEST AUTOVALUTAZIONE DELLA IPERSENSIBILITÀ (fonte: “Le persone sensibili hanno una marcia in più”, R.Sellin) per sapere se sei ipersensibile. Se hai risposto affermativamente a più della metà delle domande, probabilmente sei una persona ipersensibile.
Punti di forza
Le persone ipersensibili o anche dette altamente sensibili (HSP acronimo di Highly Sensitive Person) elaborano gli stimoli in modo diverso e più rapido rispetto alla maggior parte delle persone. Questa maggiore elaborazione degli stimoli, questo sentire “troppo”, ha degli effetti positivi tra cui:
• forte empatia
• intuizione acuta
• alti livelli di creatività e immaginazione
• talento naturale nel prendersi cura di altre persone
• capacità di notare dettagli che altri spesso non si accorgono
• attitudine all’ascolto
Le HSP percepiscono i propri i sentimenti e quelli degli altri in modo più intenso. Hanno un elevato livello di introspezione e attenzione ai dettagli, una ricca vita interiore che permette di pensare per immagini, aumentando la creatività.
Le persone ipersensibili hanno in genere una spiccata empatia: gli studi condotti dalla neuroscienziata Bianca Acevedo mostrano che osservando fotografie di volti che esprimono emozioni forti, l’attivazione cerebrale delle aree connesse con l’empatia è più intensa nelle HSP che negli individui non sensibili.
Punti di debolezza
Accanto ai lati positivi vi sono degli aspetti che se non riconosciuti e gestiti possono essere dannosi per il benessere della persona.
Ad esempio le HSP:
• vivono con disagio l’eccesso di rumore, gli ambienti negativi o la presenza di troppe persone; questo crea sovrastimolazione e arreca maggiore stanchezza. In questi casi si sente il bisogno di allontanarsi dal mondo esterno e di stare da soli per liberarsi delle energie assorbite in eccesso e ricaricarsi
• sono più suscettibili allo stress , alle critiche degli altri e percepiscono la realtà spesso come minacciosa
• sono più influenzate dall’aver avuto un’infanzia difficile rispetto agli altri; fanno fatica a lasciarsi alle spalle le esperienze traumatiche del passato
Le HSP sono estremamente sensibili al dolore e sono soggette a disturbi quali la fatica cronica, la fibromialgia e l’insonnia. Spesso soffrono di allergie, intolleranze, sindrome dell’intestino irritabile e problemi di digestione. A livello fisico, tali disturbi possono essere legati a una sensibilità nei confronti di alimenti o sostanze chimiche; a livello emotivo, invece, possono essere il segno della difficoltà di «digerire» ed elaborare correttamente i problemi altrui.
Spesso si manifesta poca fiducia in se stessi e l’idea di non essere all’altezza: è una condizione particolarmente frequente nelle persone che hanno subito critiche fin dai primi anni di vita e quindi provano disagio o si vergognano della propria sensibilità.
Difficoltà nell’accettare la propria “ombra”
Le HSP sono spesso persone generose ma non è raro che fatichino ad accettare quelli che considerano i lati «oscuri» della propria personalità. Ciò può portarle a reprimere le emozioni che ritengono deleterie.
La rabbia, in particolare, è molto difficile da accettare ed esprimere per una HSP, in quanto è considerata negativa e dannosa e può fuoriuscire in maniera improvvisa. Per questo è importante che le HSP imparino a esprimere in modo sano le proprie emozioni e a ritrovare il proprio centro.
Alcuni suggerimenti
Camminare a piedi nudi sull’erba, ascoltare musica, passare del tempo nella Natura o imparare a meditare possono essere fonte di benessere per calmare la mente e uscire dall’eccesso di sovrastimolazione.
Inoltre può essere necessario intraprendere un percorso di crescita personale e imparare a gestire la natura emotiva per affrontare al meglio le situazioni della vita e sfruttare i vantaggi dell’ipersensibilità.
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Una risposta
Mi sono ritrovata in tutti i punti, addirittura uno in particolare di cui pensavo fossi io anormale ossia disagio nell’eccesso di rumore, odio i rumori forti infatti non amo nemmeno il capodanno… Grazie per l’articolo pubblicato.